A cosa servono i folati e l’acido folico?

Il nostro organismo utilizza l’acido folico (vitamina B9) per produrre nuove cellule. La vitamina B9, attraverso meccanismi non ancora del tutto noti, è essenziale per la sintesi del Dna e delle proteine e per la formazione dell’emoglobina, ed è particolarmente importante per i tessuti che vanno incontro a processi di proliferazione e differenziazione, come per esempio, i tessuti embrionali. Per questo, negli ultimi decenni, l’acido folico è stato riconosciuto come essenziale nella prevenzione di alcune malformazioni congenite, particolarmente di quelle a carico del tubo neurale. Inoltre, non si esclude la possibilità che possa intervenire anche nella prevenzione di altri difetti e malformazioni congenite, come la labio-palatoschisi e alcuni difetti cardiaci congeniti. L’acido folico, inoltre, contribuisce a prevenire altre situazioni di rischio alla salute. La sua presenza abbassa i livelli dell’aminoacido omocisteina, associato al rischio di malattie cardiovascolari e infarti, anche se al momento non si può stabilire una associazione diretta tra assunzione di folati e riduzione del rischio cardiaco. C’è un gene importante nell’attivazione dei folati e dell’acido folico in 5 metil tetraidrofolato che è la forma attiva e biodisponibile per l’organismo. In caso di mutazione genetica i folati che sono quelli presenti nella verdura e l’acido folico presente negli integratori non verranno utilizzati. Le mutazioni che causano malfunzionamento del gene, sono la C677T e la A1298C. Se un soggetto ha una di queste mutazioni avrà una ridotta attività dell’enzima deputato all’attivazione dei folati e dell’acido folico. Il risultato sarà un accumulo dell’omocisteina la quale non potrà essere rimetilata per riformare la metionina con conseguente accumulo appunto dell’ omocisteina. Questo amminoacido è implicato nel danneggiamento dell’epitelio dei vasi e nell’ossidazione del colesterolo LDL favorendo cosi la formazione della placca aterosclerotica e predisponendo all’aumento del rischio cardiovascolare. Oltre al discorso dell”omocisteina c’è anche da dire che in particolare la mutazione genetica A1298C è una mutazione associata a disordini intestinali e digestivi quindi associata a sindrome dell’intestino irritabile e gastriti; la mutazione del gene C677T è associata a poli abortività o aborti ricorrenti, difetti del tubo neuronale nel primo trimestre e disordini neurologici. Quindi, nel gestire la situazione legata all’accumulo di omocisteina, è importante andare a vedere quale mutazione è presente per gestire altri fattori dietetici importanti come il glutine, i latticini, le vitamine e l’eventuale integrazione di omega 3. Sia i folati contenuti negli alimenti che l’acido folico contenuto nei preparati nutraceutici, per essere attivati devono essere modificati cioè metilati grazie al gene MTHFR. Nel caso ci fossero le mutazioni questa attivazione risulterebbe poco efficiente.

Cosa fare in caso di mutazione?

Il 40% della popolazioen ha la mutazione del gene MTHFR. In questo caso OCCORRE ASSUMERE un integratore sotto forma di 5 metilene tetraidrofolato che essendo la forma attiva sarebbe utilizzabile dall’organismo senza subire ulteriori processi di trasformazione. Rientrano in questo processo anche alcune vitamine come la B!” e la B6.

Riassumendo

se avete una omocisteina alta e/o se sapete di avere la mutazione, occorre assumere

  • metilene tetraidrofolato e insieme o separatamente le vitamine:
  • B 12 (in forma attiva di metil cobalammina)
  • B6

ed eventualmente a seconda della mutazione genetica

  • Omega 3 attraverso l’assunzione di pesce azzurro e valutare una integrazione
  • probiotici
  • assunzione di uno stile di vita adeguato a prevenire eventi cardiovascolari: fumo, alimentazione ricca di fibra, selenio e vitamine antiossidanti come la C e la E me protettiva come la vitamina D

Assumere alimenti che contengono maggiormente folati:

  • lattuga
  • broccoli
  • spinaci
  • asparagi
  • legumi

meglio se cotti a vapore oppure a crudo come possono essere assunti gli spinaci o la lattuga perché i folati vengono persi per circa il 95% con la cottura essendo idrosolubile

Fatevi aiutare da un nutrizionista per un corretto inquadramento del problema e per consigli nutraceutici mirati in base alla vostra situazione.

Dr.ssa Sonia Trebaldi

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24091066

http://www.salute.gov.it/portale/p5_1_1.jsp

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27520898

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7563456

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